Hai mai osservato come imparano a camminare i bambini? Fanno qualche passo traballante, cadono, si rialzano e ci riprovano.
E tutto questo per centinaia di volte al giorno, senza mai provare irritazione, ansia, frustrazione o desiderio di rinunciare; affrontano l'ennesimo tentativo con la stessa coraggiosa apertura con cui si sono cimentati nel primo. La difficoltà non rappresenta per essi un ostacolo, ma semplicemente un'opportunità.
C'è in essi una tale chiarezza di idee rispetto all'obiettivo da raggiungere e una tale determinazione, da riuscire a compiere in breve tempo un'operazione estremamente complessa, che richiede la gestione di numerosissimi parametri fisici e spaziali.
Il tuo modo di apprendere dalle prove che la vita ti porge segue queste stesse modalità? Oppure ogni difficoltà mina in parte la fiducia che hai in te stesso? O il coraggio, o la calma, o la disponibilità?
Perché ti viene così facile irritarti, sentirti frustrato e, soprattutto, ribaltare
all'esterno la responsabilità dei tuoi insuccessi di percorso? Hai mai notato che
c'è un'unica cosa che infastidisce il bambino che impara a camminare? Essere aiutato dall'adulto.
Lui è il protagonista e tale vuole rimanere, a dispetto delle difficoltà, perché sa istintivamente che solo ín questo modo l'esperienza che sta compiendo può avere valore per lui.
Se hai fatto tutto questo quando avevi solo pochi mesi di vita, perché non dovresti riuscirci, e ancora meglio, oggi che puoi liberamente attingere alla consapevole saggezza del tuo Sé?
Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.
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