Hai mai notato come una foglia ingiallita o rinsecchita, ancora attaccata al ramo, dia una sensazione di tristezza? Basta però che un refolo di vento la stacchi e la foglia si anima di vita in una danza che incanta e si conclude con solenne immobilità, come nel gran finale di un balletto, in quella piccola pausa prima che scoppi l'applauso. Punta la tua attenzione prima di questo momento e guarda la danza al rallentatore: quale naturalezza, quale gioioso abbandono, quale serena sicurezza in ogni movimento, che perfetta consapevolezza! La stessa di chi, conoscendo il suo compito, lo svolge in piena libertà e impegno totale. Non c'è giudizio, né rimpianto, né aspettativa frustrata; c'è solo l'atteggiamento gioioso e soddisfatto del grande attore che, ancora una volta, sa rendere magica la vita con la sua arte. E quando, a terra, tutto sembra concluso, quando l'identità della foglia si perde tra le altre mille che l'hanno preceduta, in una fantasia armoniosamente
Tu sai che la funzione pensante è strettamente collegata alla dimensione energetico-vitale dell'essere umano, quella che abbiamo chiamato corpo eterico. Se íl corpo eterico fa da supporto al pensiero, ognuno è in grado di gestire la propria capacità pensante in proporzione diretta al suo stato di salute e alla sua energia vitale, e viceversa. Il vecchio, familiare detto latino "Mens sana in corpore sano" è, in quest'ottica, un pilastro basilare della scienza esoterica che hai avuto modo di sperimentare molte volte, tutte quelle in cui, in presenza di un dolore fisico o di una malattia — e basta un raffreddore — la capacità di pensare ti si è offuscata. Alla luce di queste considerazioni si potrebbe dire: "Dimmi come pensi e ti dirò come stai". E qualcuno l'ha detto infatti, molti secoli fa; recita un antico testo sacro indiano: "Si diventa ciò che si pensa, questo è l'eterno mistero" (Maitry UpqnishadVI, 34). E necessario quindi