Tu sai che la funzione pensante è strettamente
collegata alla dimensione energetico-vitale dell'essere umano, quella che
abbiamo chiamato corpo eterico.
Se íl corpo eterico fa da supporto al pensiero,
ognuno è in grado di gestire la propria capacità pensante in proporzione diretta
al suo stato di salute e alla sua energia vitale, e viceversa.
Il vecchio, familiare detto latino "Mens
sana in corpore sano" è, in quest'ottica, un pilastro basilare della scienza esoterica che
hai avuto modo di sperimentare molte volte, tutte quelle in cui, in presenza di
un dolore fisico o di una malattia — e basta un raffreddore — la capacità di
pensare ti si è offuscata.
Alla luce di queste considerazioni si potrebbe
dire: "Dimmi come pensi e ti dirò come stai". E qualcuno l'ha detto infatti, molti secoli fa; recita un antico
testo sacro indiano: "Si diventa ciò che si pensa, questo è
l'eterno mistero" (Maitry UpqnishadVI, 34).
E necessario quindi che impari a disciplinare il
tuo pensiero, prima di tutto per te stesso, per il tuo stato di salute, ma anche
per tutto quanto ti attornia, perché qualunque pensiero ti passi per la testa,
banale, importante, giusto, falso, positivo o negativo, lascia la sua traccia
indelebile sul tuo corpo eterico e, essendo questo un corpo aperto,
non circoscritto da
un'epidermide come il fisico, da lì passa nell'eterico dei vegetali, degli
animali e degli altri esseri umani, influenzandoli nel bene come nel male.
Quindi quando parliamo di disastri ecologici e
ne attribuiamo la causa ai rifiuti industriali, ai gas di scarico degli
autoveicoli, alla radioattività, non dobbiamo e non possiamo omettere
dall'elenco degli elementi inquinanti il fattore pensiero, anche perché, come
si è detto, essendo dotato di grande tendenza espansiva, è sicuramente il più
contaminante.
Educa il tuo pensiero; è un atto di cortesia
vitale nei tuoi confronti e in quelli del Pianeta su cui vivi, che non puoi
negare né a te né a esso. Soprattutto in momenti di grandi mutamenti epocali
come quello che hai il privilegio di vivere.
(1) Anthony de Melo, La preghiera della rana, op. cit.
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