C'è in te una forza potentissima: l'immaginazione.
Essa è capace di commuoverti fino alle lacrime o di farti sentire in
paradiso, indipendentemente dalla realtà che ti circonda.
Quando piangi davanti alle immagini di un film, sei perfettamente
consapevole che la vicenda cui stai assistendo non appartiene alle tue
esperienze personali, eppure ti coinvolge esattamente come se ne facesse parte,
entrando in questo modo effettivamente nel tuo vissuto emozionale.
Questo succede con tutte le immagini, quelle che stimolano
sentimenti di comprensione, di tenerezza e d'amore, così come quelle che
parlano di aggressività, dí distruzione e di violenza.
Tu cerchi di evitare immagini di questo secondo tipo ai tuoi bambini, come
se tu, per il semplice fatto che sei adulto, fossi immunizzato al loro effetto.
Le cose però non stanno così, sei esposto allo stesso pericolo di un bambino di
tre anni; forse anche maggiore perché il momento in cui sei bersagliato da
questo bombardamento è prevalentemente la sera, poco prima che tu entri nella
dimensione del sonno. E in questa fase le tue esperienze della giornata, gli
input che hai ricevuto si fissano in tutti i tuoi corpi sottili, determinando
la loro salute.
Non ti è mai capitato di sentirti depresso, acciaccato, come un cane bastonato il
giorno successivo a una litigata furiosa? Questo succede perché i sentimenti di
separatività e di odio che hanno avuto modo di esprimersi in quella situazione
di conflittualità si sono profondamente impressi nel tuo astrale proprio
durante la notte, lasciandoti al risveglio una profonda sensazione di tristezza
e oppressione.
Durante la notte ha da svolgere un lavoro molto importante per te e ha
bisogno di contare su tutte le sue forze
Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.
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