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Luce e luce


C'è una cosa che ti affascina da sempre, fin dalla primissima infanzia: la luce. Forse l'hai dimenticato, perché è un ricordo molto lontano nel tempo, ma quando, piccolissimo, venivi portato in una stanza, ciò su cui puntavi immediatamente l'attenzione era la luce, che additavi con gioia. Era talmente forte il tuo desiderio di luce che, se piangevi o facevi i capricci, i tuoi genitori cercavano di tranquillizzarti, facendoti giocare con essa, accendendola e spegnendola a intervalli regolari. E la tua gioia, quando rivedevi la luce, era tale che animava tutto il tuo corpicino, facendolo sobbalzare.

Potrà sembrarti strano, ma le cose non sono molto cambiate da allora; certo, le modalità sono diverse, ma ogni volta che vivi un'esperienza di Luce — quando provi un intenso sentimento d'amore o ascolti una musica ispirata o ti senti in armonia con te stesso — provi la stessa gioia onnicoinvolgente di allora. Ogni cellula della tua struttura multidimensionale entra in risonanza con il ricordo di quella informazione che, a sua volta, era il ricordo della Luce divina dalla quale ti eri appena staccato.

In realtà nessun distacco è mai avvenuto e il senso di separazione che oggi ti accade di provare e vivere come insoddisfazione, depressione, noia, paura è semplicemente non consapevolezza di un contatto che non potrà mai essere reciso.

Gioia e luce vanno di pari passo; sono, in un certo senso, intercambiabili. Allora, perché non provare a fare di ogni istante di questa giornata un luminoso attimo di gioia?

Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee. 

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