Cari Amici, in questo periodo così complesso, ci regaliamo una riflessione tratta da le “Nuove Meditazioni Quotidiane” di Dede Riva. Le sue parole ci invitano ad entrare in profondo contatto con il nostro “Sé" affinché ci conduca verso il ben-essere. Buon ascolto e buona lettura!
L'INVENZIONE DEL FUTURO
L'uomo vive in base al tempo. Inventare il futuro è stato il suo gioco preferito per fuggire. Pensiamo che í mutamenti in noi stessi possano generarsi col tempo, che l'ordine dentro di noi possa essere costruito poco per volta, aggiunto giorno per giorno. Ma il tempo non porta ordine e pace. Così dobbiamo smettere di pensare in termini di gradualità. Ciò significa che per noi non c'è un domani in cui essere in pace. Dobbiamo esserlo all'istante".
Che splendido alibi il futuro! Ti consente di trovare una giustificazione alla tua mancanza di consapevolezza, al tuo desiderio di rimandare, alla tua pigrizia, alla tua inadeguatezza e ai tanti altri aspetti che suscitano in te insoddisfazione profonda.
Certo, puoi obiettare che non è vero, che il futuro non è comodo perché è un'incognita e, come tale, genera timore; ma questo è ancora un alibi. Che senso ha, infatti, provare timore per una cosa che ancora non è presente e che potrebbe non esserlo mai?
Del resto il termine "alibi" è un avverbio latino che significa altrove. E qui sta il punto nodale: il pensiero del futuro ti fa vivere in un altro luogo, in un altro tempo, mai qui e adesso. Ti fa vivere scollato dal tuo corpo e dalle sensazioni che prova, scollato dal tuo pensiero, che si ritrova proiettato verso una dimensione illusoria, scollato dal tuo Sé, che reclama come nutrimento vitale la presenza qui e ora.
Se in questo momento non ti senti in armonia con te stesso, non far finta di nulla, dicendoti che, tanto, potrai esserlo tra dieci minuti; fermati, invece, porta per qualche istante l'attenzione al tuo respiro e regalati un sorriso. Insieme a esso ti farai anche dono di uno splendido presente!
L'uomo vive in base al tempo. Inventare il futuro è stato il suo gioco preferito per fuggire. Pensiamo che í mutamenti in noi stessi possano generarsi col tempo, che l'ordine dentro di noi possa essere costruito poco per volta, aggiunto giorno per giorno. Ma il tempo non porta ordine e pace. Così dobbiamo smettere di pensare in termini di gradualità. Ciò significa che per noi non c'è un domani in cui essere in pace. Dobbiamo esserlo all'istante".
Che splendido alibi il futuro! Ti consente di trovare una giustificazione alla tua mancanza di consapevolezza, al tuo desiderio di rimandare, alla tua pigrizia, alla tua inadeguatezza e ai tanti altri aspetti che suscitano in te insoddisfazione profonda.
Certo, puoi obiettare che non è vero, che il futuro non è comodo perché è un'incognita e, come tale, genera timore; ma questo è ancora un alibi. Che senso ha, infatti, provare timore per una cosa che ancora non è presente e che potrebbe non esserlo mai?
Del resto il termine "alibi" è un avverbio latino che significa altrove. E qui sta il punto nodale: il pensiero del futuro ti fa vivere in un altro luogo, in un altro tempo, mai qui e adesso. Ti fa vivere scollato dal tuo corpo e dalle sensazioni che prova, scollato dal tuo pensiero, che si ritrova proiettato verso una dimensione illusoria, scollato dal tuo Sé, che reclama come nutrimento vitale la presenza qui e ora.
Se in questo momento non ti senti in armonia con te stesso, non far finta di nulla, dicendoti che, tanto, potrai esserlo tra dieci minuti; fermati, invece, porta per qualche istante l'attenzione al tuo respiro e regalati un sorriso. Insieme a esso ti farai anche dono di uno splendido presente!
Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.
Commenti
Posta un commento