Passa ai contenuti principali

"Abbracci" di Dede Riva


Hai mai notato quanti modi di abbracciare esistono?
Ci sono persone che tendono le braccia nel gesto di avvicinare a sé colui che vogliono abbracciare, ma in realtà se ne servono per tenerlo distante; altre lo fanno come se dovessero tenere eretto di fronte a sé un pezzo di legno; altre lo fanno frettolosamente, tanto per togliersi il pensiero; altre ancora si tuffano, letteralmente, sull'oggetto del loro abbraccio, soffocandolo.
Se ci si pone dalla parte di quest'ultimo troviamo persone che lo subiscono, che si guardano attorno smarrite, che non sanno bene cosa fare, che si irrigidiscono.
Pensa: tutto questo per un gesto che dovrebbe essere di comunicazione e d'amore!
Il maestro buddhista Thich Nhat Hanh insegna questa "meditazione dell'abbraccio":
"Quando volete abbracciare una persona, dovete prepararvi, respirando tre volte, per essere al vostro meglio: Inspirando, mi calmo. Espirando, sorrido.
A questo punto, sarete tornati pienamente in contatto con voi stessi, vivi e presenti, e quindi sarete qualificati per l'abbraccio. Congiungete le mani verso la persona - coniuge, figlio - e l'altra persona saprà che volete abbracciarla, e per questo dovrà smettere di pensare, di fare progetti, di perdersi nel passato o nel futuro, e si preparerà a rispondere alla vostra richiesta. Qualsiasi cosa stia facendo, dovrà smettere per poter praticare: Inspirando, mi calmo. Espirando, sorrido.
Con ciò sarà presente e viva, e allora l'abbraccio potrà cominciare. Quando tenete l'altra persona tra le braccia, respirate profondamente:
Inspirando, è viva tra le mia braccia.
Espirando, sono così felice.
Dovere farlo per almeno tre volte.
Poiché le persone sono entrambe vive e presenti, l'abbraccio è molto profondo.
Se non avete mai abbracciato la persona che amate in questo modo, penso che dovreste provarci, altrimenti un giorno potreste rimpiangere di non averlo fatto."
Forse ti verrà da sorridere, pensando che se tutti dovessimo fare così nessuno al mondo si abbraccerebbe più, ma io non credo; penso che le persone realmente innamorate continuerebbero a farlo, perché per esse è naturale farlo in quel modo.
E allora impara a farlo anche tu, da oggi: impara ad abbracciare e a rispondere all'abbraccio come una persona innamorata.
Anche perché, in caso contrario, come dice il maestro, potresti rimpiangerlo poi e ogni rimpianto è una piccola tessera che aggiungi al tuo mosaico karmico.
Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.

Commenti

Post popolari in questo blog

Figlio delle stelle

  Spesso sei così legato alle immagini della tua piccola realtà da ritenere che solo questa esista. Allora vivi circondato da problemi e limitato, in un circolo vizioso in cui i tuoi supposti limiti ti impediscono di risolvere i tuoi supposti problemi. A motivo di questo tuo modo di pensare, questi ultimi si ingigantiscono — la verità è che non sono i problemi ad aumentare di dimensione, ma la tua immaginazione a farli lievitare — rendendo di pari passo più estesi i tuoi limiti. È ora che tu cambi punto d'osservazione; comincia a vedere te stesso e il tuo mondo con gli occhi di un "maestro". Hai già vissuto esperienze formative così numerose, in questa e in altre esistenze, che esistono in te potenzialità e risorse infinite. Non solo, la tua origine è divina e altrettanto il tuo destino. Quindi, lascia perdere, o per lo meno non farti sconvolgere, dai piccoli dettagli che tentano di abbagliarti con luci che presto si spengono; focalizzati piuttosto sull'intera commedi

Non credevo di farcela!

Se oggi dovessi trovarti a fronteggiare una situazione problematica, torna con il tuo pensiero alla giornata di ieri e individua un'azione da te compiuta, che tí ha procurato grande soddisfazione; niente di eroico, ma qualcosa che non credevi di essere capace di fare, per esempio, oppure che sei riuscito a compiere molto meglio di quanto ti aspettassi. Se non la trovi nella giornata di ieri, cerca un po' più indietro, nella settimana appena trascorsa, o nel mese o in un periodo ancora più lungo. Ripensa a questa azione rivivendola con tutti i particolari; suscita nuovamente in te la sensazione di superamento di limiti e di gratificazione che hai provato allora e, quando oggi ti si presenterà una situazione difficile, richiama a te questi pensieri e queste sensazioni. Se sei riuscito allora, perché non dovresti farcela oggi? Hai già dimostrato a te stesso che hai splendide potenzialità e sorprendenti risorse, e hai saputo attingervi in modo naturale, semplicemente compiendo quel

UTILIZZO DEL PENSIERO

  "Si diventa ciò che si pensa, questo è l'eterno mistero" (Maitry Upanishad 6, 34) L'Eterno grandissimo mistero che attribuisce al pensiero la capacità di trasformare ogni dimensione: fisica, energetica, emozionale, spirituale. La capacità pensante è ciò che consente di attuare ogni indagine e sperimentazione psicospirituale; a questo scopo necessita di un training, di un vero e proprio processo educativo che la porti a essere uno strumento di crescita nelle nostre mani e non una forza incontrollata che, muovendosi a casaccio, diventa padrona del nostro sentire e del nostro essere. Dobbiamo divenire noi padroni del nostro pensiero, altrimenti non è possibile nessuna forma di crescita consapevole. Anche perché una capacità pensante lasciata a se stessa può portare molto lontano dalla meta desiderata ed essere pericolosamente distruttiva. Il pensiero ha infatti una tendenza irrefrenabile all'espansione, è molto più leggero del gas più rarefatto esistente in n