Passa ai contenuti principali

"Sogno e meditazione" di Dede Riva


Il tuo Sé superiore conosce sempre cosa è meglio per te, ma non sempre rie­sce a far pervenire il suo messaggio alla dimensione interessata perché il canale di comunicazione è ocduso. Esso si serve allora di altri strumenti, tra cui, una posizione primaria occupa il sogno.

Il sogno è considerato fin dalla notte dei tempi veicolo di messaggi celesti; esso si esprime però con un linguaggio simbolico, celando all'interpretazione letterale il vero significato e noi, uomini e donne del terzo millennio, abbiamo disimparato a tradurlo, trascurando questa potenzialità a tal punto che molti sono convinti di non sognare perché non ricordano i loro sogni e non li ricor­dano proprio perché non prestano loro attenzione.

Se già non l'hai fatto, è il momento di riappropriarti di questa facoltà; la sera, prima di addormentarti, ripeti a te stesso una frase del tipo: "Io ricordo perfettamente i miei sogni". Può darsi che il meccanismo non scatti subito, ma se persisterai per qualche tempo, ti sorprenderai un giorno ad avere chiare in mente le tue immagini oniriche.

A questo punto puoi anche programmare i tuoi sogni, impostandoli su un problema che ti sta a cuore, per ottenere suggerimenti e indicazioni o per avere chiarimenti. Può succedere che tu non riesca subito a tradurre la simbologia onirica, ma, se questo non accade, hai comunque a disposizione uno strumento straordinario per decodificarla: la meditazione. 

Poni allora durante il giorno come oggetto meditativo gli elementi onirici che non hai compreso, e la tua ca­pacità immaginativa e intuitiva, unite al rilassamento, faranno emergere il vero significato, giusto per te. Perché, esotericamente parlando, sonno, sogno e me­ditazione sono tre aspetti differenti di uno stesso stato.

Inizierai allora un dialogo con il tuo Sé che ti aiuterà a percorrere con passi sicuri il tuo cammino evolutivo e ti porrà nella condizione di essere d'aiuto an­che ad altre persone.

Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.


Commenti

Post popolari in questo blog

Non credevo di farcela!

Se oggi dovessi trovarti a fronteggiare una situazione problematica, torna con il tuo pensiero alla giornata di ieri e individua un'azione da te compiuta, che tí ha procurato grande soddisfazione; niente di eroico, ma qualcosa che non credevi di essere capace di fare, per esempio, oppure che sei riuscito a compiere molto meglio di quanto ti aspettassi. Se non la trovi nella giornata di ieri, cerca un po' più indietro, nella settimana appena trascorsa, o nel mese o in un periodo ancora più lungo. Ripensa a questa azione rivivendola con tutti i particolari; suscita nuovamente in te la sensazione di superamento di limiti e di gratificazione che hai provato allora e, quando oggi ti si presenterà una situazione difficile, richiama a te questi pensieri e queste sensazioni. Se sei riuscito allora, perché non dovresti farcela oggi? Hai già dimostrato a te stesso che hai splendide potenzialità e sorprendenti risorse, e hai saputo attingervi in modo naturale, semplicemente compiendo quel

UTILIZZO DEL PENSIERO

  "Si diventa ciò che si pensa, questo è l'eterno mistero" (Maitry Upanishad 6, 34) L'Eterno grandissimo mistero che attribuisce al pensiero la capacità di trasformare ogni dimensione: fisica, energetica, emozionale, spirituale. La capacità pensante è ciò che consente di attuare ogni indagine e sperimentazione psicospirituale; a questo scopo necessita di un training, di un vero e proprio processo educativo che la porti a essere uno strumento di crescita nelle nostre mani e non una forza incontrollata che, muovendosi a casaccio, diventa padrona del nostro sentire e del nostro essere. Dobbiamo divenire noi padroni del nostro pensiero, altrimenti non è possibile nessuna forma di crescita consapevole. Anche perché una capacità pensante lasciata a se stessa può portare molto lontano dalla meta desiderata ed essere pericolosamente distruttiva. Il pensiero ha infatti una tendenza irrefrenabile all'espansione, è molto più leggero del gas più rarefatto esistente in n

Desiderare

  Mano a mano che procedi nella tua ricerca spirituale, percepisci un fatto straordinario: tutto ciò che desideri si realizza. All'inizio fatichi a riconoscere il legame tra la tua pulsione e l'attuazione del tuo desiderio e attribuisci quest'ultima al caso, a un colpo di fortuna, ma quando la cosa si verifica due, tre... "n" volte, allora sei costretto ad arrenderti all'evidenza della relazione. A questo punto però può nascere in te una curiosità: qual è la "legge" che sottende il fenomeno? Non è di natura fisica, naturalmente, ma psicospirituale e dice che: "I simili si attraggono". Accade allora che quando il chakra del cuore comincia ad aprirsi e ad accelerare la sua vibrazione, attrae a sé vibrazioni affini; in altre parole il tuo desiderio attira a te la realizzazione di ciò a cui aspiri. Questo succede anche per quanto riguarda le persone con le quali entri in contatto; sono persone che si stanno muovendo sulla tua stessa ottava evol