Passa ai contenuti principali

"Linguaggi" di Dede Riva


Hai mai notato quanti sono i linguaggi che ascolti durante la giornata?
Forse credi che sia esclusivamente quello fatto di parole cui sei abituato, ma questo è solo il più grossolano e, a volte, fonte di malintesi.

Ce ne sono altri, più sottili, ma non per questo meno percepibili. Ad esem­pio, quello che parlano gli esseri viventi dei regni di natura cosiddetti inferiori; non è una comunicazione verbalizzata — o forse sì, visto che tanti parlano alle loro piante e animali - ma sicuramente di grande intensità energetica.

C'è poi il linguaggio delle emozioni, forte, perentorio, tanto nel ricaricare quanto nel deprimere; quello dei pensieri, ricco d'informazioni e instancabile; quello del Sé, calmo e rassicurante; quello degli Angeli, di insegnamento e col­laborazione amorevole, e quello di Dío, fatto di silenzio, di intimità e d'amore.

Ognuno di questi piani di realtà ha qualcosa da dirti, spesso molto impor­tante, e tu sei in grado di comprendere il loro messaggio se solo ti metti in sin­tonia con chi desidera comunicare con te.

È solo una questione di attenzione; come sei dotato di orecchie per percepi­re il linguaggio oggettivo, così già possiedi gli organi dí questo udito sottile. Devi solo attivarli attraverso la tua attenzione.

Prova oggi ad abbassare il volume di ciò che ricevi dalla dimensione sensoriale oggettiva, non a spegnerlo, ma solo ad attenuarne l'intensità, e stai in ascolto...

Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.

Commenti

Post popolari in questo blog

Figlio delle stelle

  Spesso sei così legato alle immagini della tua piccola realtà da ritenere che solo questa esista. Allora vivi circondato da problemi e limitato, in un circolo vizioso in cui i tuoi supposti limiti ti impediscono di risolvere i tuoi supposti problemi. A motivo di questo tuo modo di pensare, questi ultimi si ingigantiscono — la verità è che non sono i problemi ad aumentare di dimensione, ma la tua immaginazione a farli lievitare — rendendo di pari passo più estesi i tuoi limiti. È ora che tu cambi punto d'osservazione; comincia a vedere te stesso e il tuo mondo con gli occhi di un "maestro". Hai già vissuto esperienze formative così numerose, in questa e in altre esistenze, che esistono in te potenzialità e risorse infinite. Non solo, la tua origine è divina e altrettanto il tuo destino. Quindi, lascia perdere, o per lo meno non farti sconvolgere, dai piccoli dettagli che tentano di abbagliarti con luci che presto si spengono; focalizzati piuttosto sull'intera commedi

Non credevo di farcela!

Se oggi dovessi trovarti a fronteggiare una situazione problematica, torna con il tuo pensiero alla giornata di ieri e individua un'azione da te compiuta, che tí ha procurato grande soddisfazione; niente di eroico, ma qualcosa che non credevi di essere capace di fare, per esempio, oppure che sei riuscito a compiere molto meglio di quanto ti aspettassi. Se non la trovi nella giornata di ieri, cerca un po' più indietro, nella settimana appena trascorsa, o nel mese o in un periodo ancora più lungo. Ripensa a questa azione rivivendola con tutti i particolari; suscita nuovamente in te la sensazione di superamento di limiti e di gratificazione che hai provato allora e, quando oggi ti si presenterà una situazione difficile, richiama a te questi pensieri e queste sensazioni. Se sei riuscito allora, perché non dovresti farcela oggi? Hai già dimostrato a te stesso che hai splendide potenzialità e sorprendenti risorse, e hai saputo attingervi in modo naturale, semplicemente compiendo quel

UTILIZZO DEL PENSIERO

  "Si diventa ciò che si pensa, questo è l'eterno mistero" (Maitry Upanishad 6, 34) L'Eterno grandissimo mistero che attribuisce al pensiero la capacità di trasformare ogni dimensione: fisica, energetica, emozionale, spirituale. La capacità pensante è ciò che consente di attuare ogni indagine e sperimentazione psicospirituale; a questo scopo necessita di un training, di un vero e proprio processo educativo che la porti a essere uno strumento di crescita nelle nostre mani e non una forza incontrollata che, muovendosi a casaccio, diventa padrona del nostro sentire e del nostro essere. Dobbiamo divenire noi padroni del nostro pensiero, altrimenti non è possibile nessuna forma di crescita consapevole. Anche perché una capacità pensante lasciata a se stessa può portare molto lontano dalla meta desiderata ed essere pericolosamente distruttiva. Il pensiero ha infatti una tendenza irrefrenabile all'espansione, è molto più leggero del gas più rarefatto esistente in n