Quando tí trovi in
difficoltà ti viene spontaneo chiedere aiuto o lo ritieni una cosa da
"donnicciole", dicendo a te stesso che devi farcela da solo?
Se tendi al
secondo tipo di atteggiamento, impegni tutte le tue forze al massimo, andando
anche oltre le tue risorse, e sentendoti poi terribilmente frustrato se il
risultato non è all'altezza delle tue aspettative?
In altre parole,
pretendi sempre il massimo da te stesso, senza mai diminuire la pressione?
Se ti ritrovi in questo
modello è come se tu sottoponessi ogni tuo comportamento al giudizio di un
padre esigente, ipercritico, severo e, probabilmente, punitivo; un padre ancora
più condizionante di uno reale perché non puoi opporti a lui in aperto
conflitto.
Ma prova a
riflettere un istante: chi emette questo giudizio?
Non certo il tuo
Sé, che conosce tutto di te e ti ama per quello che sei, ma il tuo ego, la tua
personalità. Questa unità però — formata da corpo fisico, energetico, mentale
ed emozionale — sta imparando, sta evolvendo, sta compiendo un cammino di
ritorno a casa. È quindi la meno indicata per giudicare se stessa perché non è
in grado di farlo, non le compete neppure; lo fa perché glielo abbiamo sempre
lasciato fare, forse l'abbiamo addirittura spinta a farlo, ma non rientra nella
sua sfera di competenza.
E allora?
Se nell'aula di un
tribunale stesse seduto un giudice senza titolo per giudicare, non si potrebbe
svolgere il processo. Lo stesso succede a te.
Quindi, anziché
sprecare energie nel giudicarti, convogliale verso un atteggiamento più
naturale e costruttivo: non essere
esageratamente esigente con te stesso; troverai molta più gioia in tutto ciò
che farai; se ti capita di
sbagliare, non prendere l'errore come un fallimento che ti mette in discussione
come essere umano, in tutta la tua interezza, ma come un'opportunità per nuovi
apprendimenti; chiedi aiuto in
modo naturale, con calma, senza pretenderlo; sarai sorpreso dalla quantità di
persone disponibili e desiderose di offrirtelo.
Ricorda: tu sei
già tornato a casa, solo non hai ancora riconosciuto in essa la tua vera
dimora.
Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.
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