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"Caliel, l'Angelo del lasciar andare" di Dede Riva

Ci sono stati momenti nei quali ho provato la sensazione di essere bloccato in una situazione nella quale qualsiasi tentativo facessi per muovermi serrava ancora di più le catene che mi tenevano prigioniero.

Dopo innumerevoli tentativi, quando la fatica diventava insopportabile, mi sono arreso, mi sono fermato e l'immobilità del mio corpo ha reso immobili anche il mio pensare e il mio sentire.

Ho fatto allora l'esperienza del silenzio e, per quanto mi risultasse destabilizzante, vivendo io in un mondo di rumori assordanti, ho cominciato ad accettarlo, a trovarmici bene persino.

È a questo punto che ho potuto avvertire la tua presenza, Caliel, Angelo che Soccorri con Rigore: una vibrazione lenta, dal tono profondo che ha ri­svegliato in me l'energia stessa della Terra.

Quest'energia ha iniziato a cu­rarmi dentro, a farmi prendere coscienza che, dell'enorme serbatoio di sche­mi mentali, abitudini e matrici emozionali che mi portavo appresso, molti erano inutile zavorra.

Così ora sono pronto a lasciar cadere tutto ciò che non mi serve più e a fare in me lo spazio necessario per accogliere il Nuovo che la tua giustizia ha in serbo per me. Si aprono così davanti a me nuovi orizzonti di libertà.

Insieme a Te, con gratitudine. E così sia.

L'azione del giorno
Faccio risuonare in me la vibrazione della creazione. Seduto, con la schiena eretta, inspiro e nell'espirazione emetto il suono OM facendolo sa­lire dall'addome nel petto, poi nella gola fino a sentirlo vibrare nella parte alta del capo. Faccio attenzione che la durata della "O" sia appena più lun­ga della "M". Per tre o più volte.

Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.

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