Passa ai contenuti principali

“La trama della vita” di Dede Riva

Ti sembra a volte che i tuoi giorni siano vissuti a caso, slegati uno dall'altro? O hai la sensazione che un filo sottile li unisca e che le tue azioni, i tuoi pensie­ri, le tue emozioni di oggi siano frutto di ciò che hai fatto, pensato e sentito ieri e matrice, a loro volta, di ciò che farai, penserai e sentirai domani?

Esiste una differenza abissale tra un atteggiamento e l'altro. Nel primo tu ti lasci vivere dalla vita, inconsapevole del tuo potenziale creativo nei suoi con­fronti. Nel secondo prendi in mano tu le redini della tua esistenza e le tieni sal­damente, dirigendola verso le mete che tu sai essere giuste per te.

È solo quando impari a riconoscere la trama della tua vita che puoi lasciarti andare, lasciarti vivere da essa, non con un atteggiamento fatalistico, ma nella consapevolezza, avvertita con il cuore e con la mente, di fare parte del grande flusso della Vita, di farne parte in modo ricettivo e creativo.

È un sottile equilibrio, difficile da spiegare a parole, ma che il tuo essere ri­conosce immediatamente perché, quando viene realizzato, risulta totalmente modificata la percezione di ogni avvenimento.

È come se un'immagine a due dimensioni ti fosse improvvisamente presentata in una prospettiva a tutto tondo, non solo nello spazio, ma anche nel tempo. Qual è la trama della tua vita?

Dede Riva, Nuove Meditazioni Quotidiane, Edizioni Mediterranee.

Commenti

Post popolari in questo blog

Figlio delle stelle

  Spesso sei così legato alle immagini della tua piccola realtà da ritenere che solo questa esista. Allora vivi circondato da problemi e limitato, in un circolo vizioso in cui i tuoi supposti limiti ti impediscono di risolvere i tuoi supposti problemi. A motivo di questo tuo modo di pensare, questi ultimi si ingigantiscono — la verità è che non sono i problemi ad aumentare di dimensione, ma la tua immaginazione a farli lievitare — rendendo di pari passo più estesi i tuoi limiti. È ora che tu cambi punto d'osservazione; comincia a vedere te stesso e il tuo mondo con gli occhi di un "maestro". Hai già vissuto esperienze formative così numerose, in questa e in altre esistenze, che esistono in te potenzialità e risorse infinite. Non solo, la tua origine è divina e altrettanto il tuo destino. Quindi, lascia perdere, o per lo meno non farti sconvolgere, dai piccoli dettagli che tentano di abbagliarti con luci che presto si spengono; focalizzati piuttosto sull'intera commedi

Non credevo di farcela!

Se oggi dovessi trovarti a fronteggiare una situazione problematica, torna con il tuo pensiero alla giornata di ieri e individua un'azione da te compiuta, che tí ha procurato grande soddisfazione; niente di eroico, ma qualcosa che non credevi di essere capace di fare, per esempio, oppure che sei riuscito a compiere molto meglio di quanto ti aspettassi. Se non la trovi nella giornata di ieri, cerca un po' più indietro, nella settimana appena trascorsa, o nel mese o in un periodo ancora più lungo. Ripensa a questa azione rivivendola con tutti i particolari; suscita nuovamente in te la sensazione di superamento di limiti e di gratificazione che hai provato allora e, quando oggi ti si presenterà una situazione difficile, richiama a te questi pensieri e queste sensazioni. Se sei riuscito allora, perché non dovresti farcela oggi? Hai già dimostrato a te stesso che hai splendide potenzialità e sorprendenti risorse, e hai saputo attingervi in modo naturale, semplicemente compiendo quel

UTILIZZO DEL PENSIERO

  "Si diventa ciò che si pensa, questo è l'eterno mistero" (Maitry Upanishad 6, 34) L'Eterno grandissimo mistero che attribuisce al pensiero la capacità di trasformare ogni dimensione: fisica, energetica, emozionale, spirituale. La capacità pensante è ciò che consente di attuare ogni indagine e sperimentazione psicospirituale; a questo scopo necessita di un training, di un vero e proprio processo educativo che la porti a essere uno strumento di crescita nelle nostre mani e non una forza incontrollata che, muovendosi a casaccio, diventa padrona del nostro sentire e del nostro essere. Dobbiamo divenire noi padroni del nostro pensiero, altrimenti non è possibile nessuna forma di crescita consapevole. Anche perché una capacità pensante lasciata a se stessa può portare molto lontano dalla meta desiderata ed essere pericolosamente distruttiva. Il pensiero ha infatti una tendenza irrefrenabile all'espansione, è molto più leggero del gas più rarefatto esistente in n