“Therapeuo” significa in prima istanza “servire” nel senso di “avere cura”. Da qui tutti i derivati possibili, primo tra tutti quello di “curare”, da intendersi sempre nel senso originario, cioè quello di servire, aver cura. La “therapeia” è, appunto, l’atto del “prendersi cura”. Il termine moderno di “medico” con tutti i suoi derivati, deriva dal greco “medo” che vuol dire, in prima istanza, “regolare”, “ordinare”, quindi, “tenere in ordine”, ossia “avere cura” (tenere in ordine qualcosa è, appunto, averne cura; e il medico è, o dovrebbe essere, colui che tiene in ordine). Peraltro, dal greco “medo” deriva anche il latino “medeor” che significa, ovviamente, “curare”, ma sempre in un senso, come dire, esistenzialmente marcato; tanto che da “medeor” deriva anche “meditor” (meditiamo gente…).
“Auscultare”, indica propriamente l’atto del “porgere orecchio” , stare a udire con attenzione. Se poniamo attenzione al gesto del porgere l’orecchio, per porgere l’orecchio dobbiamo metterci di lato con la testa, non di fronte, non sopra, ma di lato. Di lato ci si mette in cammino per essere compagni di viaggio. Si ribalta così totalmente l’idea del medico che detiene nelle sue mani il potere della tua vita, il medico è un Accompagnatore che cammina con te sulle vie della vita.
In questo modo il medico ridà vita alla radice semantica della parola medico, “medo”, “ordinare” e mette ordine nei ruoli rimettendoli nella loro giusta dimensione.
Con la “Medicina dell’Ascolto” si scardina ogni eventuale posizione gerarchica del medico, si cammina invece insieme come compagni di viaggio lungo la via della com-prensione dell’esistenza (prendere con sé il senso della vita, anche con i suoi paradossi e quindi anche con la malattia, capendone i significati e i percorsi) e la persona non si sente più sola ad affrontare la com-prensione delle cose e la propria esistenza con i suoi eventuali disagi.
Le tre necessità dell’uomo di cui si prende cura la Medicina dell’Ascolto
La vita, in generale e in particolare quella dell’uomo, necessita di tre cose fondamentali:
cibo, aria, relazione. È il cammino evolutivo che ha fatto la cellula primordiale, essa infatti si è evoluta con dei foglietti embrionali, cioè dei tessuti da cui derivano tutti gli organi: l’endoderma, il foglietto della sopravvivenza, quel foglietto che darà sviluppo all’apparato gastroenterico e ai polmoni, organi necessari per il nutrimento, quindi boccone cibo e boccone aria. Il mesoderma, che darà origine all’apparato osteoarticolare = mi muovo nel mondo. L’ectoderma che darà origine al sistema nervoso che ci permette una vita di relazione. Boccone, movimento e sostegno e quindi relazione. La relazione è l’apice dell’evoluzione. Tutta la creazione è fondata sulla relazione, tutto è incominciato dall’incontro di atomi, molecole, l’idrogeno si è incontrato con l’ossigeno per formare l’acqua, il carbonio si è unito con l’idrogeno e con l’ossigeno per formare idrocarburi: tutto è relazione! L’essere umano poi è l’essere sociale per eccellenza… Senza relazione si muore, ci si ammala, non si cresce. Senza relazione non c’è vita! Un bambino nasce perché c’è l’incontro tra due cellule…
La Medicina dell’Ascolto è un luogo in cui accade una relazione che permette alla persona di “sentirsi a casa” e occuparsi delle tre necessità fondamentali:
CIBO inteso come NUTRIMENTO: capacità di sapersi e farsi nutrire dalla Vita per crescere ed evolvere fino al compimento della nostra esistenza
ARIA respirazione, che non è solo imparare a respirare ma è CONGRUENZA: ritmo ossigeno e anidride carbonica, e quindi yin e yang, il maschile e il femminile, il cervello destro e il sinistro, istinto e ragione
RELAZIONE che è CONNESSIONE con il sistema nell’ “ordine dell’amore”.
Le tre parole su cui si fonda la Medicina dell’Ascolto: conoscere unire curare
Conoscere
Attraverso l’anamnesi bioenergetica, l’embriologia e la kinesiologia emozionale il medico conosce la persona a 360 gradi (a livello biologico, energetico, emozionale, transgenerazionale) con i suoi meccanismi patogenetici, eziologici e con le sue predisposizioni. La persona, a sua volta, mediante questo percorso conosce il suo corpo, con i suoi bisogni, le sue necessità, i suoi limiti, e attraverso questo svelamento del corpo inizia a decodificare la sua persona e a comprendere anche le sue modalità relazionali con l’ambiente.
Unire
La salute sta nell’equilibrio e nell’unità (pensiamo alla cellula tumorale che chiamiamo “cellula impazzita” perché appunto non risponde più ad un equilibrio del tutto, non segue più il criteri dell’organo di cui fa parte, va per conto suo, è un’isola!
Dobbiamo unire prima che si evidenzi una malattia: questa è prevenzione…
Come si unisce? Con l’integrazione bioenergetica e quindi con la conoscenza, l’integrazione e la coerenza dei tre livelli: pancia –istinto, cuore –emozioni e affettività, mente –volontà e razionalità. Spesso, nella nostra vita, i tre livelli agiscono in modo discordante, l’istinto dice una cosa la ragione ne fa un’altra, per esempio; e quasi sempre ciò accade senza che ci sia da parte nostra una qualche consapevolezza. A lungo andare, queste diventano situazioni ammalanti.
Curare
L’integrazione bioenergetica e la coerenza dei tre livelli, istinto-cuore-mente, sono già una cura e una grande prevenzione. Poi ci sono i drenaggi emozionali e biosistemici per liberare la matrice dalle tossine e dalle memorie. Se ci sono patologie già in atto si procede con percorsi di guarigione sia attraverso opportuni rimedi, sia attraverso l’integrazione emozionale e biosistemica, senza peraltro dover abbandonare eventuali altre cure e/o percorsi con altri medici e specialisti.
Tratto
da: https://lamedicinadellascolto.wordpress.com
La
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